BEST ARROSTICINI IN ABRUZZO
“Un bicchiere di vino, 10 arrosticini… la felicità!”
Non era proprio così che faceva ma Albano Carrisi ci perdonerà questa semicit e la licenza “poetica”. Perché se è vero che un panino e un bicchiere di vino rappresentano una delle forme più pure di felicità, un bicchiere di vino accompagnato dagli arrosticini abruzzesi probabilmente rappresenta l’apoteosi della felicità. Sarà per l’origine bucolica di entrambi o solo perche son buonissimi entrambi, ma insieme danno veramente il massimo.
Come per la maggior parte delle invenzioni geniali dell’umanità gli arrosticini nascono dalla necessità di due pastori di poter utilizzare tutta la carne, anche quella più attacca alle ossa.
Secondo svariate testimonianze storiche infatti gli arrosticini, chiamati anche “rustell” o “rustelle” in dialetto abruzzese, sono orginari della zona del Voltigno: un’area montuosa tra Civitella Casanova, Villa Celiera e Carpineto della Nora.
La ricetta tradizionale prevede l'utilizzo di carne di pecora. Per i pastori questo modo di tagliare la carne era comodo e utile soprattutto durante il periodo di transumanza perché quando arrivava la fame potevano fermarsi, accendere una piccola brace ed infilzare questi piccoli pezzetti di carne su dei rametti aguzzi che ricavavano dalle piante lungo il corso dei fiumi. E’ importante sapere che per ottenere arrosticini di qualità, è preferibile scegliere preparazioni artigianali. Un modo per distinguerle è osservare il taglio dei pezzi di carne: nelle preparazioni artigianali, i pezzi sono irregolari (non tutti delle stesse dimensioni), mentre quelli industriali sono cubici e uniformi, perché tagliati a macchina.
UNA RACCOMANDAZIONE:
è FONDAMENTALE alternare pezzi di carne più magri con pezzi più grassi per garantire un arrosticino saporito e succulento.
Ecco a voi una lista dei nostri preferiti: