GUIDE STELLARI EP.10 - "OSTERIA DEL MIRASOLE"

GUIDE STELLARI EP.10 - "OSTERIA DEL MIRASOLE"

“Emilia sognante fra l' oggi e il domani, di cibo, motori, di lusso e balere,Emilia di facce, di grida, di mani, sarà un grande piacere” 

cantava Francesco Guccini, modenese di nascita e bolognese d’adozione riassumendo in una frase le principali cose per cui son famosi in Emilia: i motori, il buon cibo e la balera, metafora di un certo modo di saper goder dei piaceri della vita e del modo unico di affrontarla con sfrontatezza.Il rombo di un motore di una sportiva d’epoca che attraversa la via Emilia la domenica a mezzogiorno, diretto verso i quadri bianchi e rossi d’una tavola d’osteria potrebbe l’incipit perfetto del film che stiamo per raccontarvi. Poco sopra la via Emilia, tra Modena e Bologna, proprio come Guccini, c’è San Giovanni in Persiceto, un piccolo borgo di 2000 abitanti dai colori tipici della zona e dagli abitanti affabili. E’ un paese ricco di storia e di storie, anche se noi, forse per deformazione professionale probabilmente quando lo sentiamo nominare pensiamo immediatamente all’ Osteria del Mirasole.

Infatti, L’Osteria del Mirasole nasce nel 1989 dall’idea di Franco Cimini (chef e titolare) e sua moglie Anna Caretti di realizzare un localino dal sapore rustico e antico, che somigliasse alla sua cucina. Così, appena ventiduenne, sulla falsa riga dell’Osteria esistente poco più avanti durante la seconda guerra, ne riproduce l’ambientazione nella propria, arricchendola e personalizzandola negli anni con quadri, arnesi d’un tempo.A completarne l’atmosfera calda e accogliente, incastonato in una delle due salette, un caminetto in pietra dove, al momento del secondo, ci sarà da divertirsi. La cosa straordinaria di questo luogo dove tutto risulta vero, vissuto, reale è che risulta essere perfettamente il prototipo di locale con filiera chiusa: infatti Carni, latticini e sopratutto Parmigiano Reggiano provengono dall’azienda agricola di famiglia.

Essendo in terra di tortellino impossibile non fare una menzione d’onore ai tortellini alla panna d’affioramento, marchio registrato della cucina di Franco Cimini:  un prezioso piatto portato in dote dalla consorte Anna, figlia di mastri casari da oltre 100 anni, intriso di storia Emiliana, di antichi mestieri e della più autentica tradizione contadina di queste terre.

Dai racconti di famiglia emerge che parte della retribuzione per il lavoro svolto in caseificio, fosse latte, formaggio, burro, ricotta e panna d'affioramento, cioè affiorata dal latte munto la sera e messo a riposo fino al mattino prima di essere impiegato per la produzione del Parmigiano Reggiano, e dunque sinonimo di elevata qualità e genuinità del prodotto. Basta una cucchiaiata per capire che non ci si trova davanti ad un piatto qualunque. E basta un pranzo al Mirasole per capire che probabilmente ci si trova davanti alla trattoria migliore d’Italia portata avanti da Franco ed Anna Cimini secondo una filosofia che raramente si trova nel panorama uno-gastronomico italiano.