A CASA DA ANGELO
“A Casa da Angelo” è tutt’un dire, perché sì “da Angelo” ma una volta seduti a tavola è casa di tutti. L’amore materno come un velo avvolge tutti quanti, dalla brigata ai commensali, dall’orto variopinto come un carnevale, ai tavoli, sotto portici di rampicanti che abbracciano i raggi del sole e rinfrescano i soffi di brezza che dal mare arrivano per attraversarli.
A Casa da Angelo è tutt’un fare, perché chi fa vive e da Angelo si vive da non morir mai.
Focaccia e affettati come dalla nonna, arrosto capocannoniere, pomodori da ovazione e ciriola al pomodoro, specialità della casa.
A tavola non manca mai il piattino dei peperoncini cornetti, pungenti e dolci allo stesso tempo, come gli amori adolescenziali, quelli che non ti scordi più.
A casa da Angelo è un film di Scola e una “scola de vita”; è una finestra sulla tradizione intesa come il risultato vincente di culture millenarie, di tempo che non diventa passato ma storia, una storia incantevole da raccontare ai nostri figli e ai figli dei nostri figli. Un po’ come fa Aureliano, il padrone di casa, che col sole in tasca accoglie i suoi ospiti al loro arrivo.
Come fa sua zia Patrizia, regina del forno a legna, o mamma Alessandra, che dal finestrone della cucina con lo sguardo ti accarezza e con la mano manda baci sinceri, per accettarsi che tutti stiano bene e per affermarlo, il bene, quel bene che condisce i suoi piatti, quel bene che è l’ingrediente che li rende infiniti.