Tonino Guerra un giorno scrisse:
“L’aria è quella cosa leggera che sta intorno alla tua testa e diventa più chiara quando ridi.”
Da Zaghini l’aria è sempre chiara. È chiara dal primo al centocinquantesimo uovo spaccato su un vulcano di farina ogni mattina; è chiara sulle tovaglie di sfoglia che riposano in sala, sui tavoli che attendono il pranzo. È chiara sulle pareti che trasudano storia, arte e cinema, sul Sangiovese che riempie i bicchieri e quel profumo di Romagna che fa lo stesso col cuore.
Ogni cosa sembra illuminata, ogni piatto, ogni profumo, ogni sorriso.
Che pure è strano esser circondati da mille versioni di Guerra e sentire sconfinare dentro se un così forte senso di pace, carezzati da tagliatelle monumentali e magari un agnello, arrostito alla perfezione, o un coniglio in porchetta profumatissimo, una cipolla bollente.. e poi i dolci, o il caffè ! Impeccabile, servito al tavolo direttamente dalla moka.
Insomma Zaghini è un rifiugio per l’anima, un porto sicuro per i sentimenti. Te ne accorgi quando entri ma soprattutto quando esci, sotto il portico, dove può capitare che si aggiri un passerotto, che saltella tra i soffi di vento paffutto e gioioso, quasi a controllare che sia andato tutto bene.
Eh chissa.. che quel passerotto, non sia proprio Federico Fellini ?
A noi piace pensarla così.