Bottega, azienda agricola, osteria. Anzi, osTREria, perché quello che i tre Fratelli Pavesi hanno creato a Podenzano, in provincia di Piacenza, esce dai canoni con cui siamo abituati a immaginare un’esperienza gastronomica per entrare in una dimensione a se stante, metafisica.
Metafisica come l’architettura della corte della Faggiola, la cascina dove accade la magia, una scenografia degna di un dipinto di De Chirico.
Superare il cancello e camminare sui sampietrini è un’esperienza fuori dal tempo, sembra di essere comparse in un film di Luchino Visconti ma invece del regista ti accoglie l’oste Giacomo, pronto a dirigervi tra vini selezionati con scrupolo e piatti che non sfigurerebbero nemmeno in un banchetto alla corte del re di Francia.
Giacomo, oltre a essere un elegante e genuino padrone di casa, è un esploratore di filiere, un ricercatore seriale di materie prime di qualità. Alcune finiscono nei piatti preparati con cura maniacale dai suoi fratelli Camillo (formatosi da Gualtiero Marchesi) e Peppe, altri nei prodotti della bottega: mostarde, sughi, giardiniere che vengono direttamente dal pianeta desiderio.
In questo contesto fuori dal tempo non ci si può stupire di trovare in menù la bomba di riso col piccione, piatto scovato in un ricettario di Giuseppe Verdi, o la mortadella di Zavoli allo storione, le cervella di vitello fritte, il plin di coniglio con le animelle saltate, la lombata di daino.
Usciti dalla corte non ci si vorrebbe girare, per paura di non vedere più nulla alle proprie spalle, come se la Faggiola fosse la proiezione dei nostri più reconditi sogni culinari. Ma fortunatamente Giacomo, Camillo e Peppe son sempre lì perché nella loro osTREria hanno creato un incantesimo che non si può sciogliere.