1960. Ventimiglia, Ponente Ligure. La Costa Azzurra, ormai da qualche anno meta prediletta del jet set internazionale, dista solo pochi km. L'Italia è un paese felice, spensierato: la guerra è un lontano ricordo, il "boom economico" migliora la qualità della vita del Paese, il Maestro Manzi entra nella case degli italiani con "Non è mai troppo tardi", e Roma ospita i giochi della XVII Olimpiade.

Oreste Pani, fiorentino di Borgo San Lorenzo, nell'estate di quel 1960 ricco di avvenimenti, si sposta per amor della sua Maria, da Firenze a Ventimiglia e insieme prendono in gestione un piccolo stabilimento incastonato tra le palme del Lungomare cittadino, con l'intento di portare nelle tranquille spiagge del ponente ligure quel concetto di lido che in Versilia spopolava
In poco tempo il Marco Polo diviene il punto di riferimento per i giovani Ventivigliesi: Oreste prepara i primi Gin Fizz a bagnare le note dei gruppi beat che facevano impazzire i ragazzi, mentre Maria sfoggiava le sue doti di cuoca nella piccola cucina dello stabilimento. Proprio le doti di cuoca di Maria però attirarono ben presto le attenzioni dei ventimigliesi e non solo tanto da rendere il locale un vero e proprio punto di riferimento del mangiare bene nella zona. Piatto forte? il risotto alla marinara » il cui misto di circa dieci erbe, vero segreto di famiglia al punto che durante la preparazione Maria chiedeva a tutti i collaboratori di uscire, è tramandato di generazione in generazione.

"Di Generazione in generazione". Questa breve frase racchiude l'essenza del Marco Polo: da Nonno Oreste e Nonna Maria, passando per papà Marco e mamma Ivana, fino ai giorni nostri con Diego Pani ai fornelli e la sorella Marina in sala. Una storia di famiglia. Un legame indissolubile e tangibile che è impossibile non percepire nelle parole e nei piatti di Diego. Una cucina che volge il suo sguardo al futuro grazie alla freschezza delle idee ma con un pensiero sempre rivolto alle ricette di nonna Maria e alla tradizione famigliare.

Il Menù è un manifesto programmatico perfetto: poche voci ma eseguite magistralmente. Condiglione di testa di tonno da 120 kg alla brace semplicemente perfetto nella sua delicatezza, contrastata invece dal sapore deciso del ragout di lenticchie ai frutti di mare e foie gras. Tagliolino 30 tuorli all'estratto di frutti di mare pressati al torchio al tavolo: uno spettacolo da vedere e da assaporare. Immancabile il risotto alla marinara, ricetta segretissima di Nonna Maria, interessante il Galletto con crema di fagioli al cocco e l'omaggio al Brasile, terra tanto amata dal padre di Diego, Marco Pani, nel dessert "Pipoca": una piccola crepes con banane flambé al grandmarnier e gelato al pop corn.

Il Marco Polo è un viaggio perfetto tra i sapori e le tradizioni di questa bellissima terra di frontiera, con tutte le contaminazioni che ne conseguono, e la storia di una famiglia da più di sessant'anni ha fatto della propria professione una vera e propria missione.